Il benessere passa dalla scelta della scrivania
Durante una recente consulenza in uno studio professionale, mi sono trovata a osservare la
disposizione delle scrivanie. Tutto era apparentemente “a posto”: ogni postazione aveva il suo
monitor, il suo sottomano, qualche portaoggetti. Eppure… mancava qualcosa. Mancava
armonia.
Chi lavora ogni giorno a una scrivania sa che non è solo una questione estetica o di ergonomia.
La scrivania ufficio è il punto d’incontro tra corpo e pensiero, tra funzione e identità. È lì che si
concentra gran parte dell’esperienza lavorativa: gesti, relazioni, idee. E quando la scrivania non
funziona — per misura, materiale, disposizione o semplicemente perché non rispecchia chi la
usa — lo spazio diventa un ostacolo invece che un alleato.
Quando il design parla anche al benessere
Non solo una scrivani ma un elemento di benessere
È in questo contesto che ho voluto introdurre Greko, una scrivania del brand Quadrifoglio
Group, che coniuga in modo raffinato funzionalità, design e qualità costruttiva.
Non si tratta solo di un tavolo da lavoro. Greko è un sistema di arredi pensato per
accompagnare ambienti dinamici, flessibili e rappresentativi. La sua linea pulita — essenziale
ma mai fredda — la rende adatta sia a uffici direzionali che a postazioni condivise. E questo è
uno degli aspetti che mi ha colpita: la capacità di adattarsi, senza perdere coerenza visiva e
solidità strutturale.
Ogni dettaglio della scrivania ufficio Greko è studiato per creare ordine e comfort: le gambe
sottili in metallo non ingombrano, i piani hanno uno spessore contenuto ma una grande
resistenza, e le configurazioni modulari permettono di personalizzare davvero ogni spazio.
Il design che supporta (e non ostacola) il lavoro
Il design come strumento di lavoro
Nel progetto di cui ti parlavo — uno studio multidisciplinare in fase di rinnovamento — Greko è
stata la risposta perfetta a una doppia esigenza: razionalizzare gli spazi e allo stesso tempo
rafforzare l’identità dello studio. Non volevamo più una “giungla di scrivanie”, ma un sistema
coerente, ordinato, in grado di comunicare professionalità e accoglienza.
Installare Greko ha significato ripensare non solo l’arredo, ma il modo di lavorare: più ordine
visivo, meno rumore percettivo, maggiore facilità di connessione (anche grazie ai sistemi
integrati di gestione cavi), ma soprattutto una nuova attenzione alla postura, alla luce, al comfort
sensoriale.
Ho notato un cambiamento anche nei comportamenti: più concentrazione, più rispetto degli
spazi comuni, più cura nella gestione personale della propria postazione.
Scrivania ufficio: quando il minimalismo è una scelta sensata
Il minimal come supporto al lavoro
Spesso il termine “minimal” viene associato a qualcosa di freddo o impersonale. Ma il vero
minimalismo progettuale — quello che funziona — è quello che elimina il superfluo per lasciare
spazio all’essenziale.
Greko rappresenta proprio questo: una scrivania ufficio che non impone, ma accompagna.
È una base neutra, elegante, che lascia a chi la vive la possibilità di aggiungere il proprio tocco:
una pianta, una lampada, un organizer in feltro, un tessuto fonoassorbente colorato. In questo
modo la scrivania diventa un elemento identitario, parte integrante del paesaggio interiore di
chi lavora.
E lo sappiamo bene: quando uno spazio ci somiglia, ci sentiamo più a nostro agio, più motivati,
più liberi di esprimerci.
Sostenibilità anche nei dettagli
La sostenibilità una missione per ogni azienda
Un altro punto a favore di Greko, e più in generale del lavoro di Quadrifoglio Group, è la cura
per la sostenibilità. Materiali certificati, attenzione alla durabilità, possibilità di configurazioni su
misura per ridurre sprechi.
Nel mio approccio progettuale parlo spesso di “sostenibilità emotiva degli spazi”: ovvero
ambienti che durano nel tempo non solo perché ben costruiti, ma perché piacevoli da vivere,
facili da abitare, stimolanti per la mente.
Una scrivania come Greko si inserisce perfettamente in questo discorso: non un oggetto da
sostituire ogni due anni, ma una scelta consapevole, in grado di sostenere ritmi e trasformazioni
del lavoro contemporaneo.
In conclusione: la tua scrivania ufficio ti sostiene o ti limita?
La riprogettazione per avere il massimo della performance
Quando progettiamo o ripensiamo gli ambienti professionali, spesso ci concentriamo su grandi
interventi — muri, colori, dispositivi. Ma ci dimentichiamo che è proprio l’arredo quotidiano a
fare la differenza: la sedia su cui stai seduto, la luce che ricevi, la scrivania su cui appoggi mani
e pensieri.
La scrivania ufficio giusta non è quella più costosa o più alla moda. È quella che sa accoglierti
ogni giorno con coerenza, comodità, senso.
E tu, come stai vivendo la tua postazione di lavoro?
Ti rappresenta? Ti aiuta davvero a lavorare bene?
Forse è il momento di farti queste domande. E di ripartire… dalla scrivania.
Vuoi riprogettare il tuo ufficio? Contattami!