Il rumore: un “nemico invisibile” che disturba la concentrazione in moltissimi uffici
C’è un “nemico invisibile” che disturba la concentrazione in moltissimi uffici: il rumore.
Telefonate che si accavallano, stampanti, passi, voci…
Spesso ce ne accorgiamo solo a fine giornata, quando la stanchezza mentale è molto più forte
di quanto dovrebbe.
Ma non è solo una sensazione soggettiva.
Numerosi studi confermano che un ambiente troppo rumoroso riduce l’efficienza, aumenta lo
stress e mina il benessere di chi lavora.
Ecco perché oggi, in ogni progetto, dedico sempre attenzione a un aspetto troppo spesso
trascurato: l’acustica.
Acustica fonoassorbenti ufficio: perché è importante?
L’acustica non riguarda solo le sale riunioni o gli auditorium.
In un open space o in un ufficio condiviso, la qualità del suono ha un impatto diretto sul
comfort sensoriale. Non si tratta di eliminare ogni rumore, ma di creare un ambiente in cui suoni
e parole si distribuiscano in modo equilibrato, senza fastidi.
Una buona acustica in ufficio rende lo spazio più piacevole, favorisce la concentrazione,
riduce conflitti e incomprensioni.
In altre parole: migliora la qualità del lavoro… e della relazione.
Le soluzioni? Discrete, efficaci e anche belle
Esistono soluzioni per tutte le tipologie di ufficio
Quando parliamo di acustica fonoassorbenti ufficio, la mente va subito a quei pannelli grigi
che si vedevano negli anni ‘90. Fortunatamente oggi la tecnologia e il design ci offrono
soluzioni esteticamente curate, personalizzabili e altamente performanti.
Ecco le principali che consiglio spesso:
- Pannelli fonoassorbenti alle pareti: assorbono le onde sonore e riducono il riverbero.
Possono diventare elementi decorativi, con tessuti colorati, texture naturali o stampe su
misura. - Pannelli sospesi al soffitto: ideali negli open space, permettono di intervenire senza
occupare pareti o modificare l’arredo. - Divisori mobili acustici: flessibili, modulari, creano “isole” di concentrazione o privacy
temporanea. - Tende fonoassorbenti: un’ottima soluzione in ambienti polifunzionali o in presenza di
ampie vetrate, dove aiutano anche nella regolazione della luce.
I materiali più usati? Lana di roccia, schiuma melamminica, tessuti acustici tecnici. Tutti
capaci di assorbire le frequenze più disturbanti (quelle del parlato, per intenderci), senza
stravolgere lo spazio.
Un esempio reale: quando il rumore diventa parte del progetto
Da problema a luogo più accogliente
In un coworking che ho recentemente riprogettato, il problema del rumore era uno dei primi
punti emersi dai feedback degli utenti.
Spazi belli, ma… faticosi da vivere.
Abbiamo lavorato su più livelli: inserito pannelli fonoassorbenti sospesi, rivestito una parete con
tessuti acustici a geometria irregolare (belli da vedere e molto efficaci) e separato le zone con
divisori mobili.
Il risultato? Un ambiente più “morbido” non solo nei suoni, ma anche nella percezione generale.
Più accogliente. Più produttivo. Più vivibile.
Acustica e benessere: una questione di cultura
L’acustica nella progettazione degli interni
Scegliere soluzioni fonoassorbenti non significa aggiungere un “extra” al progetto.
Significa prendersi cura delle persone.
Perché non si lavora solo con la testa o con il computer: si lavora con i sensi, e ogni suono
troppo forte, ogni eco di troppo… è una micro-interruzione della nostra concentrazione.
Quando la progettazione degli interni include anche l’acustica, si sta facendo un passo in più
verso un design consapevole: più umano, più inclusivo, più intelligente.
E tu, come “suona” il tuo ufficio?
C’è riverbero? Troppo silenzio? Troppa confusione?
Forse è il momento di ascoltare lo spazio — letteralmente — e capire se serve intervenire.
Perché a volte basta davvero poco per trasformare il rumore in comfort, e ridare voce alla
qualità del lavoro.